lunedì 30 luglio 2012

Calcioscommesse: il probabile patteggiamento di Conte

Parto subito da una considerazione: se fossi Conte, e fossi sicuro della mia innocenza (come lui sostiene di essere e, fino a prova contraria, non vedo perché non bisognerebbe credergli), direi ai miei avvocati che non accetto l'idea di patteggiare. No, vorrei andare a giudizio, difendermi con le unghie e con i denti, ribattere colpo su colpo, e se mi condannano, pazienza, anche se so che non ho fatto niente. Vorrà dire che avrò constatato sulla mia pelle (come se ce ne fosse ulteriore bisogno...) che NON siamo in un Paese 'giusto'.

Ma...


...ma la giustizia sportiva è diversa da quella ordinaria. L'onere della prova spetta all'accusato, non all'accusatore.

Se, pur con mille interrogativi, so che dall'altra parte ritengono che chi mi accusa sia credibile, come posso riuscire a dimostrare che le cose non stanno come dice quest'altra persona?!

Presumo sia (anche) su questo che si basano i legali dell'allenatore bianconero.


Il problema, poi, è che nel caso specifico, esiste un 'pregresso' per cui viene a mancare quella serenità di fondo che servirebbe per pensare ad un 'processo equo'.

Detto in parole povere: lasciando stare il giudizio che dà la Juve su Calciopoli, c'è un grosso macigno sul 'dopo', ossia la richiesta risarcimento danni milionaria che Agnelli ha prospettato contro la FIGC.

Se io sono l'avvocato di Conte e so fare il mio lavoro, metto in conto che questa cosa possa condizionare le sorti del mio assistito, e quindi gli consiglio di patteggiare, anche se magari è innocente davvero.

Anche se, ribadisco, fossi il cliente non accetterei questa ipotesi. Ma io sono un idealista che al momento ha poco da perdere. Se fossi un padre di famiglia, magari, la vedrei diversamente.

martedì 24 luglio 2012

Trofeo TIM 2012: Considerazioni

Settimana passata a festeggiare (?!?!?!?!?!) i miei trent'anni, ora torniamo ad occuparci di calcio...

Riprendiamo col 'Trofeo TIM', svoltosi sabato allo stadio 'S. Nicola' di Bari, su un campo piuttosto infame (e infatti c'hanno 'lasciato le penne' gli juventini Caceres e Pepe), e che ha visto l'Inter conquistare per ennesima volta il torneo.

Squadre piuttosto rimaneggiate, sia per il mercato incompleto, sia per gli arrivi 'scaglionati' a causa dell'Europeo (e/o di qualche problema fisico).

La più in palla, anche se non ha trionfato, è sembrata la Juventus, apparsa subito determinata e organizzata.
E' mancato, proprio come l'anno scorso, il 'killer' sottoporta, che è infatti l'elemento che la dirigenza sta ancora cercando sul mercato.

Di nuovo malino Lucio, dopo l'errore all'esordio in Val d'Aosta; questa volta si è trattato più di sfortuna (un rimbalzo..."strano") che di altro, ma il brasiliano è sembrato un po' insicuro...

La struttura fisica imponente dell'ex interista potrebbe aver influito, visto i pesanti carichi di lavoro, ma qualche preoccupazione c'è, visto l'infortunio di Caceres e la preparazione saltata dal trio titolare Barzagli-Bonucci-Chiellini, con quest'ultimo peraltro anche reduce dallo stop nella finale europea.

Fortuna per i bianconeri che s'è invece rivelato subito all'altezza, almeno in queste prime uscite, il giovane Alberto Masi, ventenne acquistato dalla Pro Vercelli, alla quale potrebbe non fare ritorno -come invece inizialmente pattuito- per restare a disposizione di Conte.


Molto bene il centrocampo, col giovane Marrone ispirato nel ruolo di vice-Pirlo e un Asamoah subito integratissimo nei meccanismi juventini. Già abbastanza tonico pure Vidal, l'unico titolare in campo. Se a questi aggiungiamo Pirlo e Marchisio, l'altro acquisto dall'Udinese, il cileno Isla, e i giovanissimi Pogba e Gabriel Appelt, si può dire che la Juve in mezzo sta alla grande.


Attacco a due facce: molto imprecisi, nel match con l'Inter, Quagliarella e Matri. Suntuoso Vucinic col Milan, affiancato dal neoacquisto Boakye, sgusciante e determinato. Un diamante grezzo che, se 'svezzato' come si deve, farà grandi cose.


L'Inter, che delle tre è quella meno ricca a livello tecnico e quella con più preparazione nelle gambe, ha puntato più che altro sul contropiede, grazie all'esplosività del ritrovato Coutinho, e all'inesauribile energia di capitan Zanetti.

Dietro, ha tenuto botta il precario Ranocchia, mentre ha fatto davvero bella figura il giovani M'Baye, terzino destro titolare della Privamera scudettata, che gioca da ambo i lati e può fare anche lo stopper laterale nella difesa a 3.

In mezzo, poca qualità, mentre la quantità ce la mette un Guarìn che pare aver finalmente recuperato del tutto sul piano atletico.

Davanti, detto di Coutinho, va segnalato un Diego Milito abulico e un Palacio bifronte: nullo con la Juve, scatenato col Milan.


E veniamo, appunto ai rossoneri: i meno giudicabili, viste le tante assenze (tra cessioni clamorose, arrivi non ancora arrivati e nazionali in vacanza) e l'enorme quantità di Primavera messi in campo. Tra questi, si fa notare per tecnica e personalità Mattia Valoti, figlio di quell'Aladino medianaccio anche del Verona e poi direttore sportivo dell'AlbinoLeffe.

Bene anche l'ex enfant prodige della difesa, Albertazzi, che sembrava scomparso dai radar dopo la nulla esperienza in Olanda e il poco spazio trovato in B, a Varese. Ha solo 21 e tanta qualità: il tempo per rifarsi c'è.

Disastroso il maliano Traoré, preso a parametro zero: per lui si prospettano tanta tribuna e qualche cessione 'esotica' l'anno prossimo...

Molto bene, invece, il terzino sinistro Taiwo, che il Milan aveva strappato a una folta concorrenza lo scorso anno, quando il giocatore andò in scadenza con l'Olympique Marsiglia.
Bocciato in fretta e furia (e senza un perché...un po' come Ziegler alla Juve...) da Allegri, pare certo meglio di quel Mesbah che ha avuto il coraggio di rifiutare una maglia da titolare al glorioso Torino, e forse anche del 'titolarissimo' Antonini. Forse i rossoneri dovrebbero pensarci bene, prima di fare chissà quali operazioni sulla fascia...

Davanti, bene -seppur a intermittenza- El Sharaawy, abulico e irritante Robinho.


Tirando le somme: molto bene la Juve, ora serva la ciliegina sulla torta, ossia il bomber da 20-30 goal. Inter da rivedere, se non vuol andare incontro a brutte sorprese nei preliminari di Europa League. Tutto da rivedere il Milan, al momento (per i vari fattori detti poc'anzi) il più indietro di tutti.



Chiudiamo con una considerazione 'stilistica': Milan mal messo a livello di gioco, ma con le maglie più belle della serata...forse la Nike dovrebbe rubare qualche designer all'Adidas...
Molto belle le righe strette e il colletto, con lo sponsor 'integrato', cosa che invece non ha la Juve, con quel 'toppone' della Jeep sopra piuttosto brutto. La peggior maglia, però, è quella dell'Inter, con quelle rigone nere che, intrecciate con lo sponsor, fanno una H...dai, la maglia dell'Inter è tutta un'altra cosa!
(Ci faremo un post specifico, su tutte le maglie della prossima serie A)

martedì 17 luglio 2012

My 30 Years 'Dream Team'!!!

Ok, dato che oggi è il mio compleanno, mi faccio un regalo sportivo...


Niente stretta attualità calcistica, in questo post...parliamo del mio personalissimo 'Dream Team'...


30 anni di Federico Zuliani, 30 anni di calcio, di passione, di gioie e dolori...


Vi avverto da subito: questa NON è la 'TOP 11' dei giocatori che ho visto passare in questi anni, quanto piuttosto la squadra di quelli che, per un motivo o per un altro, a me piacevano un sacco, anche se magari non hanno vinto un tubo, non hanno giocato per grandissime squadre o per tutti gli altri erano mezzi giocatori...



Portiere: Angelo PERUZZI
Finché è stato alla Juve, ne era il mio giocatore preferito. Prima di lui ci sono stati Zoff e Tacconi, dopo -saltando la brutta parentesi Van de Sar- Buffon. Eppure, per me 'Tyson' li batte tutti, anche SuperGigi. Come usciva sui palloni alti lui non lo faceva nessuno! Con quella stazza che sconsigliava gli attaccanti di lanciarsi contro il 'Cinghialone'...

Centrale Destro: Lilian THURAM
Difensore centrale nel club, terzino in nazionale. Lui preferiva la prima opzione, a me tra le due pareva più adatto alla seconda. Ma il suo ruolo perfetto era da difensore destro nella difesa 3, come faceva nel Parma. Ha vinto tutto con la Francia e dominato nella Juve del Lippi-bis e (meno) in quella di Capello. Importante il suo impegno nella lotta al razzismo.

Centrale 'di mezzo': Jurgen KOHLER
Se lo ricordano in pochi, ma è stato davvero un grandissimo difensore centrale. Arrivato alla Juve col Trapattoni-bis, si rivelò uno dei pochi capaci di contrastare un certo Van Basten. Stopper titolare nella prima Juve di Lippi, fu poi prematuramente rottamato verso il Borussia Dortmund, col quale vinse la Champions proprio contro i bianconeri. Un colosso.

Centrale Sinistro: Paolo MALDINI
Sarà anche stato il capitano di una delle principali squadre avverse alla mia, però che giocatore! Classe, corsa, anticipo, colpo di testa. Per anni miglior terzino sinistro al mondo, s'è poi saputo riciclare come difensore centrale, ed in questa sua incarnazione che finisce nel mio 'Top Team'. Il fatto che gentaglia come Berlusconi e Galliani lo abbia scaricato, ci fa capire anche il suo spessore morale. Come gli insulti degli ultrà rossoneri il giorno del suo addio al calcio, ne qualificano l'integrità e il rifiuto del compromesso facile. Monumento.

Mezzala Destra: Mehmet SCHOLL
Tedesco di origine turca, dopo gli inizi al Karlsruhe, ha giocato sempre e solo nel Bayern Monaco. In quindici anni, 8 campionati, 5 coppe nazionali, una Coppa UEFA e, soprattutto, l'accoppiata Champions-Intercontinentale del 2001. Piede felpato, visione di gioco, dribbling e carattere, un giocatore completo, fantastico e fin troppo sottovalutato.

Mediano/Regista: MAURO SILVA
Sull'orlo dei 40 anni, ti portava ancora via il pallone con una facilità inversamente proporzionale alla possibilità di strapparlo a lui dai piedi. Colonna portante del Brasile del 1994 'brutto e vincente' guidato da Parreira, è stato per anni il pilastro di quel Deportivo La Coruna che in Europa rappresentava una 'bestia nera' per le italiane. Che forza della Natura!

Mezzala Sinistra: Steve McMANAMAN
Parliamo del 'secondo' Stevie Mac, quello del Real, che non aveva più la falcata da ala pura come ai tempi del Liverpool, ma ancora un piede vellutatissimo. Ha anticipato Beckham nello slittamento verso il centro, e coi Blancos ha pure vinto la Champions segnando in finale nel 3 a 0 al Valencia. Meritava molto di più, ma per me resta un grandissimo.

Trequartista: Jari LITMANEN
Beh, in questa squadra, può giocarci solo il fromboliere finlandese plasmato alla scuola Ajax, con cui ha vinto la Champions in finale col Milan detentore, dopo una cavalcata trionfale. L'anno dopo segna (inutilmente) in finale contro la Juve. Seguirà poi il suo mentore Van Gaal al Barcellona mentre, nonostante ogni anno ci fossero voci su di lui (in particolare, Roma), non abbiamo mai avuto la fortuna di vederlo in Italia. Dopo esser stato al Liverpool e di nuovo all'Ajax, ha girato diverse squadre minori prima di tornare in patria, dove ancora gioca nonostante i 41 anni. Peccato giocasse in una nazionale più nulla della Svezia di Ibrahimovic...

Ala Destra: Eric WYNALDA
Potremmo definirlo il progenitore dei Landon Donovan. Prima del fantasista dei Galaxy, infatti, EW fu il punto di riferimento dell'attacco americano, e come Donovan poteva fare in centravanti, come l'esterno, come il trequartista. Una sua punizione a USA '94 me ne fece innamorare (calcisticamente). Forse anche per lui, ho sempre pensato di giocare col numero 11, mi fosse capitato di scendere in campo.

Centravanti: Robbie FOWLER
Gloria del Liverpool a cavallo tra i Nineties e il Terzo Millennio, era il finalizzatore dei cosiddetti 'Spice Boys', così chiamati perché avevano lo stesso manager delle regine del girl power. Reso celebre nel bene per un rigore sbagliato di proposito e nel male per aver festeggiato un goal sniffando il gesso bianco del fallo laterale, fu INGIUSTAMENTE accantonato per far spazio a quel paracarro di Heskey, finendo ai margini di quella che rimarrà sempre la SUA squadra.

Ala Sinistra: David GINOLA
Estrosa ala mancina francese, si fa notare nel PSG dei primi Anni '90, quello di Weah e non solo. I successi parigini lo portano in Inghilterra, nel Newcastle di Alan Shearer in quegli anno squadra sempre attorno alla vetta della Premier, ma che non riuscì mai a centrare l'obiettivo grosso. Giocatore discontinuo e piuttosto fragile, se sano e in giornata risultava un'autentica spina nel fianco. Lo adoravo!!!


Allenatore: Louis VAN GAAL
Chi poteva guidare questo team se non il profeta del 3-3-1-3?! Istrionico, burbero, sergente di ferro con la faccia da schiaffi, ha (ri)portato l'Ajax sul tetto del mondo, ha fatto e disfatto a Barcellona, lanciando talenti (Xavi) e bruciandone altri (De La Pena). Ha fatto vincere il titolo olandese a un AZ Alkmaar qualunque, e sfiorato di nuovo la Champions col Bayern, fermato solo dall'Inter di Mourinho (e un po' anche dall'assenza di Ribery). In Italia solo voci, ma uno così o farebbe un botto peggio che Mourinho, o un tonfo che neanche Passarella al Parma...un ero e proprio santone del calcio!

mercoledì 11 luglio 2012

Juve: ecco le nuove maglie!

Lasciate le tossine di un Europeo controverso (almeno per noi italiani), rieccoci a discernere di calcio in maniera 'totale'.

Oggi, non ci si può sottrarre dal parlare della presentazione ufficiale delle nuove maglie della Juventus!

Lo sapete, il vostro autore ha un debole non di poco conto per la Vecchia Signora...


Andiamo quindi a vedere ed analizzare le nuove divise da gioco per la stagione 2012-2013!



1a MAGLIA: Finalmente nome e numero non sono più in quel giallo illeggibile! Spazio bianco con nome nero sulla parte alta della schiena, riquadro nero e colore bianco per il numero. Ottima scelta!
Finalmente hanno tolto quelle ridicole strisce seghettate tornando a quelle simmetriche. Personalmente mi piacciono più strette e più numerose, ma l'idea di averne 4 nere come i 4 pilastri che la Famiglia Agnelli indicò come fondamentali della Juventus quando rilevò il Club nel 1923 (ossia: famiglia, unione, lealtà e onore) ha fascino.
Veniamo a quello che non mi piace: io sono per le maglie col colletto, e a queste manca. Inoltre, lo sponsor lo vorrei 'integrato', non appiccicato sopra. Però, essendo stato scelto tardi, era normale che la cosa finisse così. speriamo che l'anno prossimo la cosa si più 'in concerto'.

2a MAGLIA: Il completo 'all black' m'è sempre piaciuto, anche se io sono per una divisa che comprenda il giallo e il blu come seconda, e la nera come terza. Questa divisa è forse un po' troppo minimal, e non mi piacciono le 'righette' sulle maniche. Bene il nome e il numero bianco grande. Anche qui, purtroppo, manca il colletto e lo sponsor imballa.

Per entrambe, lo scudetto in mezzo non mi piace, lo preferisco di lato. Però, con l'importanza degli sponsor tecnici, ci sta che sia così...


E ora veniamo all'elemento di 'maggior discordia', il numero di scudetti e stelle. Alla fine, sono certamente più contento di non vedere nessuna stella che tre, perché le stelle sono materia della FIGC, e per quella ce ne toccano ancora due.

La scritta '30 SUL CAMPO' ci sta, perché è quelli che sono, perché è giusto dare spazio anche all'orgoglio bianconero. E comunque è certamente più vera di quella che ha scritto il Milan...


Un breve passaggio, in fine, per la maglia da allenamento: mi piace davvero una cifra!!!


Al trarre delle somme, queste maglie mi piacciono.

Speriamo che, oltre ad essere belle, siano pure vincenti...

lunedì 2 luglio 2012

Euro 2012 - The TOP

L'Europeo 2012 di Polonia-Ucraina s'è concluso, ed è quindi canonico tempo di bilanci.

Vediamo i migliori tra portieri, difensori, centrocampisti ed attaccanti, fino alla scelta del Migliore in assoluto e del Top 11.


Miglior portiere: Iker Casillas (Spagna)
Miglior difensore: Fabio Coentrao (Portogallo)
Miglior centrocampista: Xavi (Spagna)
Miglior attaccante: Fernando Torres (Spagna)

Euro 2012 MVP: Iker Casillas (Spagna)




Eccolo, è lui il migliore, il capitano delle Furie Rosse e del Real Madrid, che ha subito un solo goal (nel primo match contro l'Italia), per poi passare 5 partite a reti inviolate, negando anche la minima soddisfazione agli avversari, come dimostrato nella finale contro gli Azzurri.
E' vero, la coppia Xavi-Iniesta è stellare, ma il leader di questa fantastica squadra è lui, che alza il suo terzo trofeo internazionale in 4 anni, e che dovrebbe quanto meno esser preso in considerazione per il Pallone d'Oro.


E ora andiamo con la TOP 11:

Portiere: Iker Casillas (Spagna)
Difesa a 4: Philip Lahm (Germania)-Hummels (Germania)-Sergio Ramos (Spagna)-Fabio Coentrao (Portogallo)
Centrocampo a 3: Xavi (Spagna)-Pirlo (Italia)-Iniesta (Spagna)
Trequartista: Fabregas (Spagna)
Attacco: Fernando Torres (Spagna)-Cristiano Ronaldo (Portogallo)



Chiudiamo con una classifica 'di colore'...il podio delle maglie!

1° posto: seconda maglia Svezia


2° posto: seconda maglia Inghilterra


3° posto: prima maglia Francia

Prandelli batte Italia 4 a 0

Ecco, avete visto il 'miracolo' del vostro bravo e venerato Prandelli?!

Da questo blog abbiamo insistito, anche dopo la netta vittoria sulla Germania, che il CT non ci stava capendo un tubo...

...sfortunatamente, ha deciso di darci ragione nel modo peggiore, portando la squadra alla disfatta nella finale con la Spagna, che c'ha rifilato 4 pappine, ma poteva tranquillamente farcene il doppio...


Prandelli se la prende con la stanchezza, dice che bisogna recuperare meglio dal campionato...peccato che quello spagnolo sia più lungo, che la finale di Coppa del Re sia avvenuta con le nazionali già in ritiro e che le spagnole, a differenza delle italiane, siano arrivate in fondo o quasi in Europa, con Barcellona e Real Madrid stoppate solo in semifinale di Champions, e una finale tutta iberica in Europa League (Atletico Madrid-Athletic Bilbao)...


Il 'buon Cesare', passato per fine psicologo sportivo, non ha certo caricato una squadra che era in campo solo fisicamente (e male, tra l'altro), non certo con la testa.


Ha insistito su Cassano, bruciandosi un cambio a prescindere, cosa che non ha permesso di far rifiatare il trittico De Rossi-Pirlo-Marchisio, che hanno dato tutto con la Germania e poi non ne avevano più.

Ha sistematicamente trascurato un Nocerino reduce da un campionato stellare, per puntare sull'involutissimo Montolivo...salvo poi, quando era parso in netto miglioramento, toglierlo in fretta e furia per far giocare la mummia Thiago Motta, che FORTUNATAMENTE s'è spaccato subito in finale, sennò probabilmente avrebbe fatto autogoal...


E ancora: proprio con gli spagnoli, nell'esordio del torneo, ce l'eravamo giocata alla pari o quasi col 3-5-2 e De Rossi in difesa: perché non riproporre quello schieramento?!


C'è da chiedersi poi come si possa mandare in campo una formazione piena di acciaccati, come Abate, Chiellini e lo stesso De Rossi, tralasciando un Balzaretti che aveva fatto faville contro i teutonici.


Insomma, Prandelli non ne ha azzeccata una. E a quelli che lo esaltano perché "c'ha comunque portati in finale", voglio ricordare che se non fosse stato per la sportività proprio della Spagna, saremo usciti nel girone, e per andare oltre i quarti abbiamo dovuto arrivare ai rigori con l'Inghilterra più nefasta della storia...


Ma dove la vedete la bravura di Prandelli?!



Ciò detto, celebriamo ora giustamente la Spagna e il suo calcio spettacolare e vincente. Una squadra stratosferica, che ha imposto un ciclo vincente e non delle conquiste estemporanee. Qualcosa che, a livello di squadre nazionali, era riuscita solo al Brasile di Pelé, che tra il '58 e il '70 vinse tre Mondiali su quattro (oltre a una finale persa di Copa América).

Complimenti vivissimi al loro CT, Vicente Del Bosque, allenatore capace di vincere Mondiale ed Europeo con una nazionale e la Champions League a livello di club (anche se il finto centravanti al posto di Fernando Torres...).

domenica 1 luglio 2012

...e venne il giorno...

Ecco, ci siamo...

Tra un'ora e mezza circa il kick off, finale del Campionato Europeo per Nazioni 2012.

Italia vs. Spagna.


Gli iberici, e non lo diciamo per scaramanzia, sono favoriti. Campioni in carica (oltre che Campioni del Mondo), sono arrivati in Polonia-Ucraina con i favori del pronostico.

Ma noi siamo l'Italia...come ha ben potuto notare la Germania...


Manca davvero poco, e poi sapremo se ci sarà una conferma o una novità sul trono dell'Europa a livello di rappresentative nazionali.


Comunque vada, sarà un portiere ad alzare la coppa; sono infatti in entrambe le squadre gli estremi difensori a portare la fascia di capitano. Casillas per gli spagnoli e, ovviamente, Gigi Buffon per gli Azzurri.

Altra curiosità: entrambi sono anche capitani nei loro rispettivi club, Real e Juventus (da oggi, con la scadenza del contratto di Del Piero, Buffon lo è a tutti gli effetti), le due squadre che hanno vinto l'ultimo campionato nazionale nel proprio Paese...

...veramente una sfida tra campioni, insomma...


Bene, chiudiamo qui che ci sono tante cose da fare e così poco tempo, ormai l'adrenalina è alle stelle...


Buona finale a tutti e...FORZA ITALIA!!!!!!!!!!!!!!